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Architetture Expo 2015. Qual è il migliore Padiglione Self Built?

20/08/2015
Qual è il migliore padiglione di Expo Milano 2015? L’Istituto Nazionale di Architettura e l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, la Federcostruzioni e l’OICE con il coordinamento e supporto di PPAN comunicazione e networking per il costruito e il patrocinio di EXPO Milano 2015 bandiscono il Premio Internazionale “Le Architetture dei Padiglioni di EXPO MILANO 2015”.
L’obiettivo del Premio è promuovere le valenze progettuali e le qualità costruttive dei Padiglioni “Self Built” realizzati in occasione dell’Esposizione Universale di Milano. Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scientifica e tecnologica. A Milano sono state costruite opere iconiche, sintesi di architettura e ingegneria, che coniugano l’originalità del design con l’innovazione in un’operazione di carattere prevalentemente temporaneo.
Il Premio intende indagare i contenuti delle Architetture realizzate per EXPO 2015 valorizzando i caratteri di ricerca, di sostenibilità, capacità realizzativa, sperimentazione tecnologica e, in generale, qualità architettonica intesa come esito della collaborazione di soggetti diversi: dai committenti agli imprenditori, dai produttori ai progettisti.
Sono candidati tutti i padiglioni “self built” realizzati per EXPO MILANO 2015. Saranno premiati i tre principali soggetti che hanno contribuito alla realizzazione dell’intervento: committenti, progettisti e imprese esecutrici.
A settembre sarà annunciata la composizione della giuria che sarà presieduta da un professionista di fama internazionale. Il Premio sarà conferito nel corso di una manifestazione pubblica nel corso del mese di ottobre programmata all’interno di EXPO 2015.
#PremioArchitettureExpo2015
Si ringraziano per i contributi anche le imprese Cittamoderna e Ldb spa.
“Sulla scia dei premi In/Arch-Ance che da 53 anni premiano le migliori opere di architettura sintesi dell’integrazione tra costruttori, progettisti e committenti, abbiamo voluto questa iniziativa per accendere un faro su un evento che ha riportato l’attenzione internazionale sul Made in Italy, sulla nostra capacità di gestire operazioni complesse, sulle opportunità dell’internazionalizzazione e ancora sul necessario dialogo all’interno della filiera per raggiungere i migliori risultati possibili. Il premio alla migliore architettura dei padiglioni di EXPO – dichiara Adolfo Guzzini, Presidente In/Arch – è per l’Istituto un’ulteriore occasione per riflettere sul rapporto tra le forze economiche e culturali del Paese che partecipano al processo edilizio, con lo scopo prioritario di sollecitare l’interesse della collettività cui è destinata la produzione architettonica”.
In campo anche i costruttori. “Le nostre imprese – dichiara Claudio De Albertis, Presidente Ance Nazionale – hanno dimostrato che il miracolo Expo era possibile. Quello che sembrava proibitivo si è trasformato in realtà grazie alle grandi capacità produttive e innovative del nostro sistema imprenditoriale che è stato all’altezza della grande sfida che aveva davanti. E bene ha fatto l’Ad Giuseppe Sala nel giorno dell’apertura dell’evento a ringraziare le migliaia di operai che, su due-tre turni di lavoro, si sono alternati per un paio d’anni in quello che è stato il cantiere più grande d’Europa. Ma la sfida è solo iniziata. Il fenomeno Expo non deve rimanere una parentesi vuota, ma trasformarsi in un modello duraturo di qualità ed efficienza del processo costruttivo”.
Tra luci e ombre, gli Architetti sposano l’iniziativa del Premio. Per Leopoldo Freyrie, Presidente del CNAPPC, “con il ricorso ai concorsi Expo 2015 poteva essere, come auspicato e sollecitato dagli architetti italiani, un’occasione fondamentale per valorizzare e far crescere la cultura del progetto. Ciò al fine di promuovere la qualità architettonica attraverso politiche esemplari e all’insegna della trasparenza nel settore della costruzione pubblica e di investire sui talenti. Questo non è accaduto, tuttavia Expo oggi offre un interessante percorso tra i temi dell’architettura contemporanea e pone la necessità a progettisti, costruttori, amministratori e cittadini, di riflettere su argomenti quali il ciclo di vita degli edifici, l’innovazione di tecniche e tecnologie costruttive, le potenzialità del riuso e del riciclo di immobili e spazi pubblici. Da questi temi è possibile partire per costruire un’architettura e delle città migliori”.
“Federcostruzioni raccoglie gli attori della filiera dell’edilizia e delle infrastrutture. Conta un valore di produzione di 400 miliardi di euro. Il “marchio di qualità” delle costruzioni italiane – dichiara Rudy Girardi, Presidente di Federcostruzioni – si fonda per la federazione sull’eccellenza dei prodotti e delle tecnologie. Sosteniamo il premio dedicato alle architetture dei padiglioni Expo Milano per dimostrare che è possibile lavorare in squadra, in tempi rapidi e in sicurezza, con ricadute dirette sulla qualità del processo e del prodotto finale”.
L’iniziativa sposa il tema dell’internazionalità caro ai professionisti. Per Alfredo Ingletti, vice presidente Oice,  “l’ingegneria ha saputo tenere insieme in Expo le ambizioni progettuali sviluppate in paesi lontani nel mondo con la fattibilità e l’adeguamento alle norme italiane e alle aspettative degli organizzatori. L’ingegneria ha reso possibile la costruzione di infrastrutture, impianti, architetture ardite ed altre di servizio e ha contribuito alla messa a punto di progetti da smontare e riusare post-evento. Sosteniamo questo premio anche per incentivare i rapporti internazionali tra le istituzioni e le diverse categorie professionali che a diverso titolo operano nel mondo del costruito”.




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